venerdì 3 settembre 2010

Memoria volatile

La forza del digitale come sistema di riproduzione e archiviazione non sta nella qualità delle singole copie ma nella loro infinita riproducibilità senza residuo: è luogo comune che un prodotto digitale, non appena immesso in circolazione, si moltiplichi indefinitamente e sia pertanto rintracciabile con estrema facilità, dal momento che ogni riproduzione è archiviata in un punto connesso a tutti gli altri.
Fin qui il luogo comune, appunto; è interessante, allora, trovare esempi a contrario. Uno, macroscopico, è quello dello spettacolo "Why be extraordinary when you can be yourself", che ha girato tutto il mondo ed è stato acclamato per una coreografia che, tra le altre cose, intersecava i movimenti dei danzatori con proiezioni digitali. Ebbene, tutto quello che si trova è qualche breve video su youtube, breve e di qualità non eccelsa: chi non era lì quando lo spettacolo era in scena non può vederlo né, con ogni probabilità, potrà mai farlo.
Tutto questo perché la società di produzione, che ovviamente aveva realizzato una lussuosa ripresa integrale con quattro telecamere in alta definizione, è nel frattempo fallita, e i master delle riprese e del montaggio sono stati inghiottiti nel vortice conseguente alla catastrofe societaria. Evidentemente, l'ansia di proteggere il prodotto e la scarsa generosità di chi, pur con il disastro alle porte, non ha pensato di condividere un lavoro ormai privo di ogni valore monetario, o la protervia del curatore fallimentare che non ha voluto danneggiare un asset, hanno cancellato ogni traccia dalla memoria collettiva.
Per meglio dire, ci sono le recensioni e le testimonianze, ma tutto quello che resta sono appunto queste tracce scritte, alcune foto, qualche filmato amatoriale e un paio di backstage, a riprova del fatto che la memoria digitale è volatile quanto ogni altra, se non si innescano quei processi di condivisione che ne permettono l'esistenza sociale, e dunque l'esistenza effettiva come memoria. Ciò potrebbe anche suggerire che le riproduzioni non autorizzate, vale a dire la messa in atto della potenzialità più tipica del digitale, sono delle forme fondamentali di esistenza sociale.

1 commento:

  1. Carissimo, e com'è che non scrivi più?
    Questo aveva l'aria di poter diventare un interessantissimo blog.

    Nel caso decidessi di ritentare, ti ho aggiunto ai miei feed. Buona giornata.

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